Alcuni giudizi della stampa sui concerti del violinista 
Mario Ruminelli

Il quindicenne concertista, allievo del Conservatorio di Milano, è giunto fra noi  preceduto da gran fama artistica, poiché lungamente han parlato di lui i giornali di Milano e altri quotidiani. Il successo ottenuto
nel concerto è stato grande. 
Il programma esteso e vario, tutto composto di musica classica, è stato sapientemente scelto per mettere in rilievo le qualità veramente eccezionali di questo giovane artista che a trattato tutti i pezzi con meccanica sicura, con sentimento, suonando, con arcate pronte, con cavata grandiosa, 
con compostezza impeccabile e scuola ottima…..
Accompagnava al piano il maestro Giulio Ruminelli.
Il nuovo giornale,Viareggio 1923

Col concerto di ieri sera il violinista Mario Ruminelli, uno dei più promettenti allievi del nostro Conservatorio, ha posto, si può dire ufficialmente, la sua candidatura  come concertista di violino: concertista di grande stile, cioè di tecnica trascendentale.
Popolo d’Italia,17 dicembre 1927

Mario Ruminelli non è soltanto un concertista di violino: 
è una vera anima d’artista, che della musica intende non solamente i ritmi e i toni, ma soprattutto il meraviglioso e misterioso linguaggio che accende ed esprime le passioni……

La quinta sonata di Beethoven, che non richiede abilità acrobatiche, ma vuole uno spirito
artisticamente sensibilissimo, ha avuto nel Ruminelli un interprete pieno di passione, specialmente nell’Adagio, e di delicatezza nel breve graziosissimo scherzo……

La sua maturità tecnica,veramente piena di concertista ha poi potuto dimostrarla nel Concerto in re maggiore di Paganini. Sia nel Concerto sia nella diabolica cadenza, le note ( ad essere svelti!) si sarebbero potute contare ad una ad una. 
Dolcissimo nella Révèrie di Debussy, agile e preciso in Mozart-Kreisler; 
pieno di vigorosa vivacità nella Rapsodia  di Senigaglia. 
Arena di Verona, 16 dicembre 1929


Il giovane concertista  di violino Mario Ruminelli,
il quale ha dato domenica 27 ancora alla società del Quartetto il suo annunciato concerto, 
ha semplicemente dimostrato di aver incominciato la sua brillante carriera là dove molti, in campo concertistico, sarebbero lieti di poter finire. 
L’arcata magnifica, la cavata potente e suscettibile a tutte le gradazioni espressive,
la facilità e sicurezza nel superare le più astruse difficoltà di molte doppie e d’ogni genere, 
sempre con la più  pura nitidezza e intonazione, una forte tempra d’artista dell’interpretazione comunicante e suggestiva, sono le doti preclare di questo virtuoso del violino…..

Tra il folto pubblico assisteva al concerto il prof. Enrico Polo, maestro del concertista
il quale soddisfatto e giustamente orgoglioso seguì il trionfo del suo ottimo allievo”
Rivista di Bergamo, 27 marzo 1930
 

….data la valentia e la maturità artistica dei tre elementi che compongono il Trio Calace- Ruminelli- Caruana, la sua rapida affermazione non può meravigliare…Della valentia concertistica del pregevole insieme strumentale subito ha testimoniato la chiarezza e la limpidezza, perché la loro esecuzione assumeva un aspetto sereno e anche luminoso..
La Nazione, dicembre 1930

Radio Corriere
II concerto offerto da Radiomarelli 
Eseguito nella Sala del Conservatorio G. Verdi di Milano
Trasmesso a mezzo dell’E.I.A.R.
Organizzato dal maestro Pizzetti
Lunedì 8 dicembre 1930

Questa volta ha preso il passo la musica da camera eseguita dal Trio Calace- Ruminelli - Caruana 
Il terzetto non poteva essere migliore. 
Il maestro Ruminelli è un violinista dal largo tocco, ad un tempo nitido e delicato, che sottolinea con perfetta padronanza dell’arte tutte le bellezze della musica.
Al pianoforte il maestro Calace ha egli pure dimostrato una sicurezza ricca d’ogni signorilità. 
E' signorile, sicuro, in perfetto accordo con i suoi colleghi d’arte il violoncellista Caruana 
 


Ieri sera,nella sala del Conservatorio, davanti a un pubblico numeroso e attento, si è presentato il violinista Mario Ruminelli che, svolgendo un programma scelto con gusto e con intelligenza, 
ha offerto ai suoi ascoltatori una nuova testimonianza  delle proprie non comuni doti
intellettuali e tecniche.
Corriere della Sera,12 marzo 1932
 

Ruminelli, che è sempre il grande concertista che tutti conosciamo, può ritenersi il virtuoso italiano più completo.
Gazzetta di Venezia, 9 febbraio 1933
 

….Ruminelli è ormai da considerarsi un arrivato, tanto la sua arte è completa;
poiché non soltanto nessun segreto della tecnica gli è più ignoto, ma della musica egli sa anche esprimere con sicura efficacia , tutto il misterioso linguaggio che scende diritto al cuore e, 
commuovendo, persuade.
Viareggio,Il telegrafo 27 marzo 1933

Vivissima era l’attesa per il concerto di ieri sera, che presentava al pubblico bresciano 
il Maestro Mario Ruminelli, il nuovo insegnante di violino e viola all’Istituto musicale Venturi…..

Orbene si può dire con viva compiacenza  che l’aspettativa del numeroso pubblico che affollava la sala, tra il quale notiamo i migliori musicisti e cultori  d’arte della città, non solo non fu delusa ma fu superata dalla constatazione di abilità  veramente eccezionali del maestro Ruminelli, dalla cui Scuola possiamo essere sicuri che usciranno valenti violinisti. Poiché il maestro è completo.

In lui tecnica superiore ed impeccabile, cavata calda, canto ispirato, timbri morbidi e vigorosi, in lui profondità d’interpretazione e potenza espressiva, dominio di sé stesso e abbandono  all’onda di passione traboccante del cuore.
Il Popolo di Brescia, 22 dicembre 1934
 


Il concerto di Paganini ha trovato nel Ruminelli un esecutore assolutamente magnifico, agilissimo nei passaggi, cristallino nelle doppie, robusto e sicuro nelle strappate, e poi esuberante di calore e di vena.

Così pure possiamo dire per il capriccio  N. 24 del medesimo autore, nonché per la romanza di Sarasate,che ha ottenuto l’applauso più cordiale ed intenso della serata.
Corriere istriano, 22 maggio 1936
 


Mario Ruminelli, da tre anni titolare della cattedra di violino nel Liceo Musicale “N.Paganini”
vanta una brillantissima carriera concertistica, svoltasi però fuori Genova. 
Era quindi spiegabile la nostra curiosità di sentirlo, per completare la conoscenza di un artista, 
che ora ci interessa particolarmente.
L’aspettativa, per quanto pretenziosa,è rimasta di gran lunga superata dalla realtà.
Il secolo XIX, 27 maggio 1943